GOCCE DI FINANZA 16

 

“Le previsioni possono dirti molto sul passato; non ti dicono niente del futuro.”

(Warren Buffett)

 

I fatti economici e finanziari di questi giorni ci hanno portato a riflettere su come le emozioni influiscano sui nostri comportamenti.

 

Partiamo da un esempio che non è economico: immaginiamo di essere a dieta, arriva un amico che ci regala un sacchetto di gianduiotti, a questo punto all’interno del nostro cervello parte una disfida: da un lato la golosità ci spinge a mangiare il cioccolatino, dall’altro lato sappiamo che vorremmo dimagrire e non dovremmo mangiarlo. Cosa capita allora: il nostro cervello cerca di razionalizzare la scelta emozionale di mangiarlo con giustificazioni tipo “cosa vuoi che capiti è solo un piccolo gianduiotto” oppure “se sgarro una volta non capita nulla”, che, visto da fuori, non è un comportamento razionale se sono a dieta devo rispettarla. Questo conflitto all’interno del cervello si chiama dissonanza cognitiva

 

Facciamo un esempio legato ai recenti anni passati, che, fino all’epidemia di Covid, sono stati di crescita degli indici sostanzialmente costante. Selezioniamo fondi e titoli, il mercato sale e ci autoconvinciamo che le nostre scelte sono vincenti; non dobbiamo, però, mai dimenticare che il mercato è complesso e volatile, ovvero soggetto a repentini movimenti, e quando entra in recessione come all’inizio di quest’anno il nostro convincimento di essere buoni investitori viene meno, il cervello ci dice il mercato “rema contro”. L’emozione dominante è il panico, che magari ci fa vendere ed è il Panic Sellig che abbiamo letto sui giornali, che non è un comportamento razionale, ma emotivo; ci fa agire sull’onda di una sensazione comune senza considerare, magari, che l’azione od il fondo che stiamo vendendo non ha cambiato i propri fondamentali, ma il cervello continua a dirci che siamo ottimi investitori e che è  il mercato che è contro, tutto questo  è pericoloso per un investitore.

 

La domanda da porsi in questo momento è: i miei investimenti hanno subito una modifica dei propri fondamentali?

 

Se ci sono variazioni della struttura o dei dati  allora è giusto intervenire, ma, se ciò non fosse, non ci sarebbero i presupposti per vendere tutto, ovvero la situazione in cui credevamo non è mutata. La società in cui abbiamo investito continua a presentare dati buoni, bisogna fermarsi e razionalizzare per cercare di prendere le decisioni necessarie, è sicuramente un esercizio difficile e non tutti sono in grado di farlo ma è giusto che sia così. Tornando all’esempio iniziale quando vogliamo dimagrire possiamo farlo da soli, impostando un regime alimentare, ma è anche utile scegliere un dietologo che possa seguirci, bilanciare la dieta e fare le opportune correzioni in corsa. Anzi per alcuni il dietologo non è una opzione ma una necessità.

 

Riassumendo:

  • tutti gli investitori sono persone,  e come tali hanno un aspetto emotivo e un aspetto razionale talvolta contraddittori.
  • Il conflitto tra questi aspetti genera disagio ed insicurezza.
  • Per risolvere il disagio è più semplice e giustificante prendere decisioni emotive.
  • Gli errori che commettiamo con l’ emotività cerchiamo di  razionalizzarli (se sgarro una volta non capita nulla),  che non fa altro che aumentare i nostri comportamenti euristici, oltre tutto col pericolo di commettere errori  ancora maggiori.
  • Il modo corretto di agire, invece, sarebbe quello di razionalizzare che le nostre convinzioni non sono nient’altro che questo, convinzioni ed è indispensabile fermarsi, e fare uno sforzo per riflettere e superare razionalmente l’ostacolo o, in caso non siamo in grado di farlo da soli, farsi aiutare da una figura terza esperta in quel campo.

 

Per ogni informazione ed approfondimento, ed il check up finanziario vi invito a contattarmi 

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