GOCCE DI FINANZA 14
Nel ventesimo secolo, gli Stati Uniti hanno subito due guerre mondiali e altri conflitti militari traumatici e costosi; la Depressione; una dozzina di recessioni e periodi di panico finanziario; shock petroliferi; un epidemia di influenza; e le dimissioni di un presidente caduto in disgrazia. Eppure il Dow Jones è salito da 66 a 11.497.
(Warren Buffett)
La settimana appena chiusa è stata in rosso intenso in particolare per gli indici americani e malgrado l’annuncio di Powell di un rialzo tassi mercoledì dello 0.5% (escludendo aumenti dello 0.75% in futuro) la borsa ha reagito negativamente.
Fonte: Investing.com indici il giorno successivo l’annuncio di Powell
Ma possiamo dire di esser in Bear Market ? I drawdown dei principali indici azionari dai massimi degli ultimi mesi: S&P 500: -13.4% NASDAQ Composite: -23.3% Euro Stoxx 50: -16% FTSE MIB: -15.5% DAX: -14.5% MSCI World: -13.5%
Sono correzioni a due cifre, ma non cosi importanti come la correzione dovuta al Covid (35% circa) e abbiamo visto che quella non era una situazione di bear market.
Sapete la vera differenza dove sta (e del perché gli investitori percepiscono come peggiore) rispetto al calo attuale? Che quest’ultimo evento sta durando di più.
Qui sotto ho estratto i principali rialzi e crolli di mercato dell’ S&P 500 tratti da Bloomberg, dove si vede quanto ha perso il mercato nel giorno del crollo e quanto ha recuperato il giorno successivo
Questo è il mercato, l ‘unica cosa certa è che non si può interpretare né prevedere e, per questo, è importante concentrare le proprie energie sul tempo, sull’asset allocation e sulla diversificazione.
Fonte allstarcharts una particolarità, anzi per dirla con la settimana enigmistica, una spigolatura: i grafici storici nel 2010 ed di oggi, le curve sono davvero molto simili, ma bisogna tenere presente che le situazioni monetarie, economiche ed inflattive sono diverse per cui non è detto che il seguito sia uguale.
Nella attuale situazione di sicuro non sappiamo se siamo di fronte ad un 2008 (l’ultimo vero bear market), o solo nell’ennesima correzione per poi ripartire, magari dopo che verrà definito il conflitto in Ucraina potremo avere maggior chiarezza sul mercato che al momento è contrastato, seppur dobbiamo riconoscere che i fondamentali delle aziende quotate sono buoni.
Dobbiamo, però sicuramente, tenere presente che la volatilità dei mercati è una cosa fisiologica. Comprendere che movimenti simili sono normali, ma che, soprattutto, andando dietro agli alti e ai bassi dei mercati si esce pazzi.
Occorre fare uno sforzo mentale, creare una strategia a medio termine adattandola alla situazione senza la frenesia del momento o cadere nella trappola euristica..
Ma cos’è la VOLATILITA’
La volatilità è una misura di rischio di base che indica la dispersione dei rendimenti di un titolo rispetto alla sua media in un dato lasso temporale. Per farla semplice, nella maggior parte dei casi, più è alta la volatilità, più lo strumento è rischioso, poiché è maggiore la probabilità che il valore del titolo subisca variazioni. Pensiamo, per esempio, di essere su un aereo. Normalmente questo dovrebbe seguire la sua rotta per arrivare a destinazione. Può capitare però che ci siano delle turbolenze durante il viaggio, che facciano oscillare il mezzo, spostandolo così più in alto o più in basso rispetto al suo percorso: queste oscillazioni fuori rotta rappresentano la volatilità, di cui in quest’ultimo periodo tanto sentiamo parlare.
Non esiste una regola per la valutazione della volatilità, facendo un esempio, extra economico, prendiamo un paziente che va dal dottore e chiede una dieta. Il dottore sa che la regola generale dice che un essere umano, per mantenere le propria funzionalità, dovrebbe assumere 2.000 calorie al giorno; poi però, quando andiamo dal dietologo, scopriamo che questo valore varia a seconda che si sia un uomo o una donna, un adulto o un bambino, un giovane o un anziano, una persona che fa sport o una particolarmente pigra e sedentaria. Lo stesso vale per la volatilità: la volatilità media delle obbligazioni, anche di quelle più rischiose, sarà comunque decisamente più contenuta di quella delle azioni ma all’interno delle obbligazioni sarà diversa quella delle obbligazioni governative rispetto l’High Yeld. E soprattutto non è né una alleata né un nemico dell’investitore, ma deve sempre essere una scelta consapevole.
Il rischio di un investimento va comunque ricordato che deve sempre valutato su più livelli e la volatilità non è sufficiente a fornire le informazioni necessarie. Per avere un quadro più completo occorre prendere in considerazione anche altre metriche di rischio, come il max drawdown e il VaR.
Per ogni informazione ed approfondimento, ed il check up finanziario vi invito a contattarmi
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