Gocce di finanza 38
Oggi la gente conosce il prezzo di tutto e il valore di nulla.”
OSCAR WILDE
Cercando un’immagine coerente con il tema di oggi ho trovato quella di Paperino (Walt Disney) con il titolo “paperbond”. Non si riferisce a Paperino che investe in obbligazioni ma che diventa agente segreto, ma mi sembra carino proporla, e poi come tutti sappiamo lo Zio Paperone… era un grande investitore.
I clienti e le persone che incontriamo ci chiedono sempre più spesso “cosa fare del mercato obbligazionario con questo livello di tasso di interesse?”
L’altra settimana la FED ha ulteriormente alzato i tassi di interesse e quindi anche le altre Banche Centrali seguiranno il movimento al rialzo.
Le Banche Centrali stanno monitorando attentamente il mondo inflazionistico e sono pronte ad inasprire la politica monetaria in caso di rialzi inflazionistici non desiderati. Quindi riteniamo che l’incertezza sul mondo tassi sia ancora elevata anche se il movimento al ribasso delle materie prime degli ultimi mesi, dopo il massimo toccato ad agosto, fa ben sperare ad un rientro della inflazione a livelli più graditi.
L’esperienza ci insegna che il trend creato da oscillazioni violente viste sia sulle obbligazioni che azioni terminano con un overshooting cioè un movimento di mercato che indirizza i prezzi a livelli valutativi non veri. Non credo che si arrivi a questo scenario, tuttavia non lo si può escludere vista la elevata volatilità dei mercati.
Quindi cosa fare?
Obbligazioni governative e societarie investment grade: i livelli di rendimento hanno raggiunto livelli attraenti, rapportati a quelli visti negli ultimi anni. Il mercato si sta digerendo verso il rialzo dei tassi repentino, e le valutazioni appaiono compatibili con un deterioramento congiunturale allineandosi ai fondamentali. Resta il rischio della volatilità dei mercati. Si possono iniziare a comprare incrementandone le quantità se i tassi interesse continuano a salire.
Obbligazioni high yield: i rendimenti appaiano interessanti, ma questo segmento di mercato è soggetto al rischio di peggioramento della liquidità del mercato ed al rischio di credito, dalla volatilità dei tassi di interesse e dall’andamento del ciclo economico. Le società che fanno parte di questo segmento (rating inferiore investment grade) hanno approfittato dei tassi bassi degli ultimi anni per finanziarsi e le scadenze titoli si avranno nel 2025. Inoltre i manager hanno imparato dalle crisi precedenti a gestire meglio le società a livello di bilancio. Si possono comprare con pesi limitati.
La politica monetaria è senza dubbio il principale driver dei mercati. Dopo anni di tassi negativi la componente obbligazionaria è tornata investibile e ci sono opportunità per creare un portafoglio obbligazionario a reddito o per aumentare la componente obbligazionaria nella gestione.
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