GOCCE DI FINANZA 27
Le vicende del prezzo del gas, e le domande che mi sono state fatte in questi giorni, mi hanno fatto tornare alla mente questo esempio di Dyer, noto psicologo americano, il quale si riferiva al termine VALORE, inteso come valore da estrarre.
Purtroppo sul mercato stiamo assistendo ad una stortura di valori nei prezzi del gas, dovuta alle pressione legate alle vicende geopolitiche.
Premesso che le aziende energetiche firmano tra loro contratti di fornitura del metano, in cui vengono concordati i prezzi di vendita, e sono tutti contratti in essere con prezzi già definiti.
I trader, invece, per acquistare il gas, si rivolgono ai mercati Future di cui il principale è alla borsa di Amsterdam dove si forma il Title Transfer Facility (che sentiamo nominare quotidianamente) l’indice di riferimento del gas europeo che rappresenta il costo del gas per produrre un megawatt (94,448 m cubi gas). Un mercato che viene definito “speculativo”, e che, purtroppo, incide sulle nostre bollette. Mentre il gas naturale sul Nymex viene calcolato come metri cubi di gas necessari per produrre una Unità Termica (28.263682 metri cubi di gas)
È qui entrano in gioco gli interessi nazionali e sovranazionali, mettere un tetto alle quotazioni del gas naturale ha determinato delle resistenze: per Bruxelles un limite massimo al prezzo del gas sarebbe un passo indietro rispetto alla strategia di liberalizzazione del mercato dell’energia portato avanti con determinazione negli ultimi vent’anni; per Amsterdam il “price cap” comporterebbe un ridimensionamento delle prospettive future del suo fiorente e promettente mercato energetico-finanziario.
Ricordiamoci sempre, che si tratta di mercati Future, tendenzialmente slegati alla produzione, infatti, come scrive Pietro Saccò su Avvenire del 20 aprile 2022 “Il 68% degli scambi sul TTF ha riguardato contratti future, segno di una predominanza di operazioni puramente finanziarie rispetto a quelle per l’effettivo acquisto fisico di gas. È sul TTF che si fa il prezzo del gas europeo”.
Ed “Il mercato è gestito da Intercontinental Exchange (ICE) una società finanziaria statunitense fondata nel 2000 che opera in mercati basati su internet e commercia in futures ed energia, commodities e prodotti finanziari derivati. L’obiettivo principale della società in principio erano prodotti energetici (petrolio grezze e raffinato e gas naturale) ma ha esteso le sue attività in commodities come zucchero, cotone, caffè e scambio di valuta. ICE è un gruppo da 7,1 miliardi di dollari di fatturato che dal 2013 controlla anche il NYSE, cioè la Borsa di New York.”
Di conseguenza più scambi ci sono, più Ice guadagna. Nel 2021 gli scambi sul TTF sono aumentati del 45% e il gruppo ha visto crescere del 10% i suoi ricavi nel settore dell’energia, a 1,2 miliardi di dollari.
Facciamo un ultimo raffronto, non sempre intelligibile tra i prezzi dei mercati
Ad oggi 29 agosto:
- Prendendo il valore odierno il TTF (gas Amsterdam) quota euro 339,195 per MGW prodotto, ciò significa che al metro cubo (1 megawattora MWh della quantità trattata da TTF corrisponde a 94,448 metri cubi di gas) che rappresenta un prezzo di 3,59 euro a metro cubo del gas
- il future gas naturale sul NYMEX oggi quota usd 9,546 che, facendo la stessa operazione e riportato al prezzo a metro cubo (1 MMBtu che è il valore di riferimento del Future corrisponde a 28.263682 metri cubi di gas) il che rappresenta un prezzo di 0,338 usd a metro cubo
purtroppo abbiamo la necessità di riportare il prezzo a metro cubo in quanto, non so quanto volontariamente, i due indici hanno parametri diversi: il primo e per produzione di un Megawatt ed il secondo per Unità termica.
È evidente che, anche col cambio diverso, il prezzo europeo è oltre 10 volte il prezzo USA, e tornado all’ esempio del ferro… abbiamo due tipi dello stesso ferro. Oltre tutto, in questo caso, il 68% del ferro venduto, riferendosi all’articolo di Saccò, non è stato prodotto.
Sperando nella teoria del riequilibrio dei prezzi, possiamo evidenziare che sicuramente uno dei trend futuri sarà quello della autosufficienza energetica e delle nuove fonti di energia che potranno aiutare nel ripareggiamento di questi valori.
Una ultima nota anche questa vicenda ci dà una lezione su quando è importante l’indipendenza e la diversificazione, in questo caso delle fonti energetiche, ma potrebbe essere una buona legge generale.
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