GOCCE DI FINANZA 15

“La terra è un bel posto e vale la pena lottare per lei”

(Ernest Hemingway)

Le immagini della devastazione delle città ucraine riempiono i telegiornali. Si vedono rottami di carri armati bruciati lasciati lungo le strade, case distrutte dalle bombe, macerie di ogni tipo, plastica e altri materiali abbandonati, quel che rimane dei missili esplosi.  Inoltre il fumo nero e denso che esce dai depositi di carburante colpite, rilasciano scie oleose ed i liquami fuoriusciti dalle condutture spezzate  finisce  nel terreno inquinando le aree in oggetto.

 

 

Una guerra, in qualsiasi parte del mondo si svolga, ha infatti pesanti conseguenze sulla scena climatica – soprattutto oggi che ci troviamo in una situazione già particolarmente complessa.

In guerra c’è anche un notevole consumo di materie prime e inquinamento atmosferico. Considerate che un carro armato leggero consuma 300 litri di combustibile ogni 100 km emettendo circa 600 kg di CO2, mentre un aereo caccia consuma 400 litri di combustibile ogni 100 km emettendo 2800 kg di CO2 ogni sortita.

E non dimentichiamoci che l’ucraina possiede centrali nucleari per produrre energia e il rischio di inquinamento nucleare in caso di incidente è elevato.

 

La domanda che ci poniamo è: Come si smaltisce il materiale abbandonato e come si bonifica tutte le aree colpite dalla guerra? E chi lo fa?

 

 

 

Per fortuna non mancano le notizie da leggere positivamente nel campo ambientale.

A fine marzo, per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, l’energia elettrica prodotta grazie al vento ha superato quella ricavata dal carbone e dal nucleare. Un «primato» registrato per un giorno solo ma che testimonia come stia cambiando nella principale economia del pianeta l’approvvigionamento di elettricità: da un lato il via libera a nuove trivellazioni per estrarre idrocarburi dal sottosuolo, dall’altro fortissimi investimenti sulle fonti rinnovabili. L’obiettivo finale, nell’uno o nell’altro modo, è garantire al Paese l’indipendenza e l’autosufficienza energetica.

Anche il mondo della finanza sono in atto azioni derivanti dall’accordo di Parigi i delegati di 195 paesi hanno partecipato alla Cop21, firmando un accordo sul clima in cui si sono impegnati a favore un’economia e una società più sostenibile. Gli obiettivi sanciti dall’Accordo di Parigi dovranno essere raggiunti nel 2030 ma gli attuali livelli di investimenti sostenibili non sono sufficienti. Per colmare questo divario è indispensabile mobilitare i risparmi degli investitori privati verso investimenti sostenibili.

In base all’accordo e le successive modifiche, i fondi comuni nella creazione dei portafogli stanno seguendo i criteri dettati dal regolatore. Nel corso dei prossimi anni questo processo andrà a compimento, rendendo il mondo della finanza più sostenibile.

Sempre più società private si finanziano sui canali finanziari emettendo “green bond”, “social bond” e “sustainability bond” che hanno la caratteristica di essere legati a progetti sostenibili.

Mentre stiamo scrivendo la Banca d’Italia ha comunicato di effettuare investimenti sostenibili da quest’anno tramite un fondo con circa 210 miliardi di capienza ed esaminerà progetti delle imprese mirati alla decarbonizzazione e a piani di transizione ambientale.

Lo sforzo che i regolatori stanno facendo per rendere il mondo più sostenibile avrà un impatto significativo anche negli investimenti creando opportunità di sviluppo macroeconomico e occupazionali.

Anche i portafogli degli investitori potranno beneficiarne, perché possono sottoscrivere prodotti di risparmio gestito con obiettivo della sostenibilità ambientale.

Non si torna più indietro. I recenti avvenimenti geopolitici hanno portato a ripensare la sostenibilità e hanno sollevato l’esigenza di accelerare il processo di transizione per raggiungere gli obiettivi ambientali.

Per ogni informazione ed approfondimento, ed il check up finanziario vi invito a contattarmi 

Grazie per l’attenzione

L’articolo sarà disponibile anche sul sito:

www.financialchoose.com

Fulvio   Collivasone    329-1605983       email fcollivasone@fideuram.it

Giorgio Giannatempo 335-7752530       email ggiannatempo@fideuram.it