gocce di finanza 2
“UN PUNTO MOLTO IMPORTANTE, CHE MI PREME SOTTOLINEARE: NOI UMANI CI EVOLVIAMO ASSIEME AI NOSTRI STRUMENTI. CAMBIANO GLI STRUMENTI E GLI STRUMENTI CAMBIANO NOI: È UN CICLO CHE SI RIPETE”. JEFF BEZOS
In questi ultimi mesi sentiamo sempre parlare di METAVERSO, ma di cosa si sta parlando?
Partiamo dall’etimologia della parola stessa, metaverso è la traduzione in italiano di metaverse che è una parola composta da META dal greco μετά «con, dopo», e viene utilizzata come prefisso (nelle parole composte indica in genere un mutamento, una trasformazione come ad esempio nella parola metamorfosi) ed UNIVERSE, universo, quindi potrebbe intendersi come OLTRE L’UNIVERSO
Da cosa trae origine questa parola? Il termine è stato coniato da Neal Stephenson che nel 1992 che ha scritto Snow Crash un libro di fantascienza. In estrema sintesi la trama del libro racconta la relazione dell’uomo che si crea un avatar, che interagisce con altri avatar e software, in uno spazio tridimensionale virtuale che utilizza la metafora del mondo reale. Argomento ripreso dai fratelli Wachowski nel 1999 col film The Matrix che credo tutti conoscano.
Perché e diventato un termine famoso? In Italia il termine ha iniziato a diventare conosciuto ad una data precisa: il 18/10/2021, data di pubblicazione sul sole 24 ore di un articolo: “Facebook assume 10mila persone in Europa (e Italia) per creare il “metaverso” come si legge nell’articolo “l’azienda ha annunciato di voler creare 10mila nuovi posti di lavoro in tutta l’Unione Europea…«Facebook – è scritto nel post di Clegg e Olivan – è all’inizio di un percorso per contribuire a costruire la piattaforma informatica del futuro. Lavorando con altre realtà, stiamo sviluppando quello che viene comunemente definito il metaverso, una nuova generazione di esperienze virtuali interconnesse che utilizzano tecnologie come la realtà virtuale e aumentata. Il metaverso si basa sull’idea che rafforzando la sensazione di “presenza virtuale”, l’interazione online può diventare molto più vicina all’esperienza che si ha con le interazioni di persona. Ilmetaverso ha il potenziale di aiutare a sbloccare l’accesso a nuove opportunità creative, sociali ed economiche.”
Da allora il concetto si sta espandendo generando una serie di attività disruptive che interessano diversi settori in maniera trasversale interesserà società di software, hardware, semiconduttori, telecomunicazioni e molto altro, coinvolgendo la totalità dell’industria tecnologica e non solo. Difatti tra i player che stanno facendo investimenti nel settore troviamo delle società della old economy come Disney e Warner oltre ai conosciuti Microsoft, Intel, Adobe ed ovviamente a Meta che da fine 2021 è il nuovo nome di Facebook. E come tutti gli investimenti sono fatti a fronte di aspettative di guadagni ed aperture di nuovi mercati.
E per cercare di dare una dimensione del mercato potenziale Bloomberg Intelligence stima che il mercato del metaverso potrebbe generare circa 800 miliardi di dollari entro il 2024, ma c’è chi, come Brian Nowak, analista di Morgan Stanley, si lascia andare a previsioni più esuberanti. L’esperto infatti pensa che il mercato che gira intorno al metaverso potrebbe catalizzare 8.000 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni. Oggi il mercato vale 500 milioni, ma visti gli investimenti effettuati dai grandi player è sicuramente opportuno porre attenzione sul fenomeno.
Un esempio può essere la Crypto Art negli ultimi mesi abbiamo visto salire le quotazioni degli artisti sulle piattaforme, si tratta di realizzazioni basate sui NFT che sono dei certificati di proprietà e autenticità materiale che hanno ad oggetto delle opere digitali; strumenti che devono il loro successo alle caratteristiche insite nella natura del loro funzionamento, ultimamente oggetto di aggiudicazione a prezzi interessanti.
Sono i primi passi di un cambiamento, che non sappiamo che tipo di evoluzione avrà, le premesse sono per un mutamento radicale del modo di vivere, di socializzare e di collaborare, grazie ad alcuni strumenti che potranno essere sviluppati che faranno vivere un’esperienza immersiva a 360° gradi nella realtà virtuale. Ma è anche importante ricordare che un primo tentativo effettuato con il programma Second Life, il 23 giugno 2003, non ha avuto il successo sperato e, dopo il primo boom, le persone hanno preferito la vita reale a quella virtuale.
Riuscirà il METAVERSO a fare la promessa di immortalità trasferendoci in un Avatar che continuerà ad esistere anche quando non ci saremo più?
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